Sebbene il tempo si ostinasse a scorrere, egli si apprestava a sublimare tutti i giorni che, galoppanti di desideri, si erano affollati fino a quel presente tanto era stato atteso. Non trascorse oltre l’attimo di un istante che, incerto ed ebbro della passione di chi ha atteso un tempo indefinito, egli le fu accanto e, acceso di passione e vita, la strappò a ogni dolore. Le soffiò su ogni ferita e, bramante di desiderio, le offrì la rossa stanza del suo cuore. Lei pianse le ultime lacrime, stendendosi fra le pieghe di un cuore così ospitale e così a lungo atteso e non appena raggiunse il battito più nascosto, tremò anch’ella di desiderio e di attesa. Non aveva sognato invano. Non aveva perso la speranza e, cosa non ultima in valore, non aveva dimenticato il suo nome… e fu quello il nome con cui egli la trovò. Nessun canto superò mai l’estasi e la passione di ciò che , divina unione consacrò in amore e che nei secoli che seguirono tutti ricordarono in ogni dove, narrando fra secoli e parole l’estasi sublime della loro storia d’amore