William Shakespeare insegna ad Amare
William Shakespeare non ha bisogno di presentazioni, ma il sonetto 116 rappresenta il lasciapassare per l’eternità, cavalcando tutti i tempi che da passati diventano attuali per lasciare spazio a quelli futuri, quelli moderni, gli stessi tempi in cui, ancora, il sonetto 116 sarebbe attualissimo. Anche oggi, nel tempo dell’amore sui social network, sarebbe attuale e sublime confessione d’amore fra una chat di Facebook e un romantico cinguettio su Twitter. Rinfrescare la memoria sentimentale non fa mai male, così da ricordarci che non esiste amore che venga scoraggiato dal corso indeciso del destino, così come non esiste amore che sia soggetto al tempo, al suo scorrere, al suo indeciso percorso, anzi, tutt’altro. L’amore vince sul tempo, sulla lontananza e perfino sull’assenza, sulla privazione. Esso si alimenta anche negli ostacoli che vorrebbero fare allontanare due persone, senza sapere che in realtà le avvicinano sempre di più. Ma questi ragionamenti, si sa, non sono degni che di un grande amore, perchè un amore che non è tale, svilisce, si spegne, si consuma con la sua stessa fiamma, dimenticando se stesso fra la suancenere bagnata. L’amore vero impavido resiste al giorno estremo del giudizio perchè è questo che accade alla fine di ogni giorno: le parole si dimenticano, le lettere vengono riposte nei cassetti, il mondo rallenta e silenzioso il cuore inizia il suo canto. E lì non puoi mentire, neppure a te stesso. Ma questi sono ragionamenti romantici di chi si ostina a credere che Amore è un faro sempre fisso che sovrasta la tempesta e non vacilla mai. E allora cerchi di girarti e rigirarti nel letto e confondi le stelle con le luci della città e tutto sembra avere una luce nuova, meno confusa, quasi brillante e hai fiducia nel tempo poichè Amore non muta in poche ore o settimane e confidi e sai che il canto del cuore è sublime e arriva sempre dove è atteso e gentile scosta regioni, chilometri e persone, percorrendo spazi interminabili, intere regioni, distruggendo barriere e ostacoli per giungere là nei sogni che lo attendono da un tempo indefinito. Perchè la verità è che il mondo perde minuti infiniti in ridicole ripicche, parole che feriscono, ingegnandosi a creare ostacoli, a riportare mezze verità, ma pochi sanno che la vita vince sempre e con la vita vince l’amore, su tutto. Sempre che siate d’accordo… Sempre che crediate ancora nella bellezza delle stelle, nel silenzio della notte, nel ruffiano corteggiare delle prime albe d’inverno… Ma Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato
Non sia mai ch’io ponga impedimenti
all’unione di anime fedeli; Amore non è Amore
se muta quando scopre un mutamento
o tende a svanire quando l’altro s’allontana.
Oh no! Amore è un faro sempre fisso
che sovrasta la tempesta e non vacilla mai;
è la stella-guida di ogni sperduta barca,
il cui valore è sconosciuto, benché nota la distanza.
Amore non è soggetto al Tempo, pur se rosee labbra e gote
dovran cadere sotto la sua curva lama;
Amore non muta in poche ore o settimane,
ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio:
se questo è errore e mi sarà provato,
io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato.
William Shakespeare
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