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Lucia Borsellino non se ne vada

122318611-caa6a892-a823-45ba-a291-a36f0d66b15eCara Lucia,
non se ne vada. So che Le chiedo quasi la vita, ma le chiedo di farci sperare ancora, farci sperare che qualcosa di buon possa ancora accadere. Farci sperare che in mezzo a tutti questi rifiuti di un destino che ci è avverso e che prende fuoco sotto i nostri occhi, non accada che quel fuoco distrugga una città che deve essere salvata. Cara Lucia non abbandoni la lotta e glielo chiedo pur sapendo che le mani, la testa, il cuore, lo stomaco e il fegato, li sta mettendo Lei, appartengono al suo corpo, alla sua vita, al suo destino. Non se ne vada perchè sebbene la stanchezza di lottare contro i mulini a vento sia frustrante, forse al suo esercito solitario si aggiungerebbero altre persone e poco alla volta, formica dopo formica, chissà che il malaffare non inizi a zoppicare davvero. Il malaffare ha corso per secoli, poi ha iniziato a camminare per altri secoli, ci sono stati anni in cui ha arrancato, ma il sangue versato l’ha fatto risorgere perhcè è di esso che si nutre, ma dovrà arrivare il tempo in cui zoppicante e malandato esso potrà subire colpi legali, colpi di giustizia, colpi del destino, colpi di umanità. Le scrivo da Lucia a Lucia e le scrivo avendo vissuto con passione durante la mia adolescenza, gli anni in cui Suo padre Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, hanno sognato in mezzo alla polvere. Non mi arrogo il diritto di finti falsi moralismi o di dirLe che Suo padre avrebbe voluto così. Non credo. Non lo credo. Credo anzi che l’avrebbe voluta lontana da tutto questo e forse oggi La vorrebbe al sicuro più che mai, lontana da tutto il resto. Ma per quanto Le sia figlia di Suo padre, paradossalmente questo è secondario. Suo padre e Sua madre Le hanno concesso la vita, ma adesso la vita è Sua e non si parla più della figlia di Paolo Borsellino, ma di Lucia Borsellino. Non se ne vada, perchè tutti sappiamo qual è stato il destino e la vita di Suo padre, ma la Sua di vita, il Suo di destino sono vivi, stanno camminando  stanno andando avanti. Ritorni ad essere parte di questo schifo, continui a distinguersene, sia una lacrima di luce, piccola, che un giorno potrebbe crescere poichè attirerebbe tutte quelle persone che ancora oggi vorrebbero fare qualcosa per il nostro Paese ma che si perdono tra gli infiniti “Non ne vale la pena” e i milioni di “Non cambierà mai niente” soffocando definitivamente nel naufragio dei “Tanto vincono sempre loro”. Fondi qualcosa che sia solo Suo. Si stacchi da tutto per essere parte del tutto. Non chiuda la Sua esperienza nella rabbia e nella delusione, nell’amarezza e nel disgusto. Resti, per favore. Lucia, non se ne vada. Combatta. Ci creda ancora. Non lasci che la vedano solo come la figlia di Suo padre, resti Lucia Borsellino, quella vera, l’unica per me e per molti, la speranza che ancora qualcuno sappia dire di no e respiri la dignità di una vita che vale il conto dell’eternità